Lo scorso 9 novembre 2017 presso la Facoltà di Scienze Agrarie di Palermo, si è svolto il convegno sull’Acquacoltura in Sicilia 2.0 organizzato dall’Accademia dei Georgofili e dal Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana.

Lo scopo del convegno promosso nell’ambito delle azioni di divulgazione del FEAMP 2014-20, programma europeo della pesca e dell’acquacoltura, è stato quello di valorizzare i sistemi di acquacoltura e la tipologia di prodotti realizzati.

La ricerca e l’innovazione hanno reso l’acquacoltura uno dei sistemi agroalimentari più efficienti: l’uso di risorse (suolo, acqua, fertilizzanti e energia) e la capacità di ridurre gli impatti ambientali (nutrienti ed emissioni di gas serra), sono più efficienti nei sistemi di produzione ittica rispetto ad altri sistemi di produzione zootecnica (avicolo, suinicolo e bovini). Secondo la FAO, l’aumento nei consumi di prodotti d’acquacoltura atteso nei prossimi anni è sostenibile e auspicabile, considerato che questa fonte di proteina per il consumo umano ha la più bassa impronta ecologica e ambientale.

In un ottica di sostenibilità e con la riduzione del pescato dei nostri mari, ha spiegato Dario Cartabellotta – Dirigente generale del Dipartimento Pesca Mediterranea, è fondamentale avere una strategia di valorizzazione dei prodotti ittici da acquacoltura.

Dopo il convegno gli alunni, guidati dai docenti dell’IPSSEOA Pietro Piazza chef Jimmy Cascio, chef Salvatore Ballaro e chef Pietro Pupillo, hanno realizzato un buffet-degustazione a base di piatti creati con pesci provenienti da impianti di acquacoltura siciliani.

Sono stati molto apprezzati lo Storione in bellavista, il Persico in carpione, il persico-spigola a beccafico, il persico-trota marinato e la Caponata bianca di persico-trota.

L’obiettivo è quello di valorizzare alcune tipologie di pesce non ancora conosciute ma eccellenti sia dal punto di vista gustativo che nutrizionale, ha commentato il Vicepresidente dall’Associazione Cuochi e Pasticcieri di Palermo Chef Mario Puccio.

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